domenica 8 aprile 2018

L'ultimo dei conquistatori

La storia inizia in Corsica. Lì viveva l'avvocato Buonaparte con sua moglie e otto figli. Proprio quando nel 1769 gli nacque il suo secondo figlio, l'isola venne venduta alla Francia dai genovesi. Siccome era stato deciso che Napoleone doveva diventare ufficile, quando ebbe dieci anni suo padre lo mandò a una accademia in Francia.

In rosso la Corsica
Napoleone studiò e imparò molto, anche grazie alla sua eccezionale memoria. A diciassette anni diventò sottotenente dell'esercito francese. Siccome era basso gli avevano dato il nome di "piccolo caporale". Durante quegli anni soffrì la fame, lesse moltissimo e memorizzò tutto quanto. Intanto, come sai, nel 1789, in Francia scoppia la rivoluzione. Per un caso, in una armata che i rivoluzionari spedirono contro la città di Tolone (che era rimasta fedele alla monarchia), era in servizio come alto ufficiale un compatriota di Napoleone, il quale accettò di prendere con sé il venticinquenne sottotenente e non se ne pentì. Durante l'assedio della città Napoleone diede dei consigli così utili su come posizionare i cannoni e in che direzione bisognasse sparare, che Tolone fu presto conquistata.
Napoleone a 23 anni, tenente colonnello della Guardia Nazionale
Il capitano Bonaparte all'assedio di Tolone
Venne subito promosso generale. Ma sono anni confusi, quando il governo degli amici di Robespierre, che lo avevano fatto generale fu scacciato, Napoleone venne fatto arrestare. Venne presto rilasciato, ma come punizione per la sua amicizia con i giacobini venne degradato e scacciato dall'esercito. Si ritrovò così poverissimo e senza speranza. Successivamente rientrò nell'esercito e gli assegnarono il comando supremo di una piccola armata che doveva recarsi in Italia per diffondervi i principi della rivoluzione francese. Era un compito quasi impossibile perché, trovandosi la Francia in uno stato di terribile disordine, i suoi uomini erano armati malissimo. Nel 1796, prima della campagna militare, il generale Bonaparte, tenne un discorso ai soldati: "Soldati! Siete nudi e affamati, il governo vi deve molto e non vi può più pagare. Ma io vi condurrò nella più fertile pianura del mondo. Ricche province e grandi città cadranno nelle vostre mani; lì troverete onori, fama e ricchezza. Armata d'Italia! Vi mancheranno coraggio e tenacia?". In quel modo riuscì a infondere coraggio ai soldati e grazie alla sua abilità nella strategia militare vinse dappertutto.
l generale Bonaparte nel periodo della prima campagna d'Italia



Osserva bene questa carta; è l'Italia nel 1796, prima dell'arrivo di Napoleone.

Napoleone e il suo esercito conquistarono in brevissimo tempo tutta l'Italia settentrionale, facendone una repubblica simile a quella francese. 


Tornato a Parigi carico di gloria propose al governo un'impresa avventurosa: in quel momento il nemico più grande della Francia era l'Inghilterra, che era un paese potente con molti possedimenti in america, Africa, India e Australia. Ma l'esercito francese era troppo debole per attaccare direttamente l'Inghilterra e non aveva navi all'altezza della situazione. Invece attaccare un suo possedimento era più fattibile. Così Napoleone si fece spedire insieme a una armata in Egitto, che era sotto il dominio inglese. Voleva conquistare l'oriente come aveva fatto Alessandro Magno e non si portò dietro solo soldati ma anche uno stuolo di studiosi per osservare e catalogare gli antichi reperti. Nel 1798 Napoleone vinse gli eserciti egiziani in una grande battaglia presso le piramidi e poi anche in altri scontri successivi perché in campo aperto nessuno sapeva combattere meglio di lui. ma naturalmente sul mare gli inglesi erano superiori e così il celebre ammiraglio Nelson quasi annientò la flotta francese davanti ad Abukir, sulla costa egiziana.
Napoleone rientrò in Francia, nonostante la sconfitta la sua gloria era immensa, l'esercito che aveva guidato in tante battaglie era a lui fedelissimo. Così nel 1799 Napoleone puntò i propri cannoni contro la sede del governo a Parigi, fece scacciare dai soldati i parlamentari eletti dal popolo e assegnò a se stesso il comando supremo. Si era impadronito del potere con un "colpo di stato".
Nel 1804 si nominò imperatore dei francesi e il Papa in persona andò fino a Parigi per incoronarlo. Gli altri paesi iniziarono ad avere paura di quest'uomo potente, così Inghilterra, Germania, Austria, Russia e Svezia si unirono contro di lui. L'Europa intera era in guerra contro la Francia! ma Napoleone vinse ancora, nel 1805 presso Austerlitz (Repubblica Ceca) sbaragliò le truppe nemiche. Adesso Napoleone era signore di quasi tutta l'Europa. A capo di ogni paese che aveva conquistato mise un uomo di sua fiducia (parenti o suoi collaboratori). 




Come vedi da questa carta Napoleone aveva conquistato l'intera Europa. Puoi capire come in Francia fosse amato e odiato nello stesso tempo. Amato perché aveva fatto diventare in breve tempo la Francia una superpotenza. Odiato perché tra i rivoluzionari molti lo ritenevano un traditore; gli aristocratici lo ritenevano invece un usurpatore.
Napoleone restò al potere fino al 1815 quando fu definitivamente sconfitto dalla coalizione costituita da Inghilterra, Russia, impero d'Austria nella famosa battaglia di Waterloo.
Poiché come ti ho detto Napoleone era considerato un usurpatore dai regnanti europei, questi si affrettarono a rimettere sul trono di Francia un sovrano che loro ritenevano legittimo: un discendente di Luigi XVI, il re che era stato deposto dalla rivoluzione.